Tra febbraio e marzo 2024, fr. Pietro Pagliarini, ha visitato la regione del Kivu (Congo orientale, al confine con il Rwanda) insieme a fr. Emilio Ratti, frate minore ligure e medico che ha lavorato per decenni in queste zone. Ecco come descrive il paese e i progetti realizzati con l’aiuto di tanti benefattori.
Abbiamo monitorato l’andamento dei numerosi progetti avviati da fr. Emilio: maternità, chirurgia, sostegno ai detenuti, alloggi e scuole per l’etnia dei Pigmei; in ogni luogo dove siamo stati ho constatato l’enorme riconoscenza della popolazione per l’opera di questo nostro missionario.
Il Kivu possiede il grande lago omonimo, lungo 100 km: all’estremo nord c’è la città di Goma con l’aeroporto internazionale; all’estremo sud la città di Bukavu dove siamo presenti con vari progetti. Quasi a metà del lago c’è la grande isola di Idwji con una superficie di 340 Km², e una popolazione di circa 200.000 persone, tra cui i Pigmei, per i quali sono stati realizzati progetti abitativi e agricoli. Attualmente Goma è una città accerchiata da bande armate e tutto l’immenso territorio a nord è in mano a formazioni paramilitari che assicurano lo sfruttamento del ricchissimo sottosuolo, con la connivenza di tutte le potenze straniere, Europa compresa.
Ė questo il territorio dove hanno ucciso il nostro giovane ambasciatore Luca Atanasio, il carabiniere Vittorio Iacobacci e l’autista congolese Mustapha Milambo. Purtroppo, non si parla più del Congo e del dramma della sua popolazione che dura da decenni: la cosa non fa più notizia.
In tale contesto di estrema difficoltà e insicurezza per la popolazione, abbiamo pensato di lanciare un progetto che dia un po’ di speranza a questa gente tanto provata e ci siamo rivolti alle Suore francescane del Monte di Genova, con cui collaboriamo già da decenni, soprattutto nella nostra missione del Burundi.
In Congo la congregazione ha tre case, di cui la più recente proprio a Goma, che è anche casa di accoglienza vocazionale; da qui le Suore portano cibo ai bambini nei campi profughi attorno alla città. Le Suore si sono consultate con il Vescovo di Goma e poi ci hanno fatto sapere che la cosa più necessaria, in questo momento, era una scuola materna e primaria per i tantissimi bambini del quartiere dove abitano le Suore e anche per i figli dei profughi ammassati nei campi.
La costruzione della nuova scuola è partita ad ottobre del 2023, grazie alla donazione di una persona molto generosa e in marzo ho potuto vedere i progressi dei lavori già fatti. A settembre la scuola elementare era pronta (6 classi) per il nuovo anno scolastico e stiamo per completare la parte dedicata alla scuola materna.