Francescani sotto cieli diversi

In questo 2023, in cui celebriamo l’ottavo centenario della Regola di San Francesco, è sempre per me fonte di stupore constatare che lo spirito francescano sa adattarsi e fiorire in Paesi e culture anche molto diversi.

La mia recente visita a “chiese giovani”, come quelle della Guinea Bissau e del Senegal, i contatti continui con i nostri missionari in almeno 4 continenti, mi portano a riconoscere un bello spirito di “famiglia” che ci unisce attraverso il mondo.  

Nel numero di “Missioni francescane” che presentiamo, ci sono contributi che ci fanno viaggiare lontano nello spazio ma anche nel tempo, grazie al ricordo di missionari, frati e laici, che hanno dato la vita per la gente che il Signore aveva loro affidato. 

Naturalmente alla base c’è la comune appartenenza alla famiglia della Chiesa e al Vangelo di Cristo, con la bellezza di vedere le relazioni tra le “generazioni” come nelle famiglie naturali: noi che veniamo da una tradizione cristiana di quasi 2000 anni abbiamo ancora molto da dare, ma anche la freschezza e l’entusiasmo che vedo nelle

Parrocchie appena formate in terra di missione ci sono di grande consolazione e sono la speranza per il nostro futuro.

In particolare, ho la grazia di conoscere frati, miei confratelli, nati in altre culture e che mi restituiscono un francescanesimo dal colore e dal gusto africano, sudamericano, asiatico etc.

Chissà se San Francesco aveva immaginato che il suo carisma si sarebbe diffuso in così tanti Paesi, ma credo che anche ora, dal cielo, la cosa non gli dispiaccia e ci benedica. 

                                                                                                                                 

                                                                                                                                     fr. Pietro Pagliarini